• Brevi note introduttive

E finalmente, dopo lunga e tortuosa gestazione, il Sito del Sottoscritto vide la Luce.


In una epoca ove l’immagine e il raccontare i cazzi propri rappresentano attività assolutamente imprescindibili, la voglia di essere parte attiva del merdoso gioco diventa quasi viscerale finendo per imporsi sulla congenita attitudine voyeuristica e meditativa, nella speranza -invero tenue- di non rischiare il gurismo, il narcisismo, l’autocompiacimento, la vanità.

Comunicare per il piacere di apprendere, condividere, relazionarsi.
Questa sarebbe la Mission, l’idea iniziale, il punto di partenza: il risultato lo conclamerà il tempo, as usual.


Ciò detto -e facendola breve e non troppo romanzata-, Claudio Corcione nasce a Toronto (Canada) nel Giugno del 1974.

Dopo un’infanzia ed un’adolescenza trascorse in alternanza tra situazioni allucinanti ed altre di spessore fortunatamente ben diverso quali affetti familiari intensi, bei libri, amicizie importanti e tanto pallone, beh, ecco che il Nostro scopre l’esistenza di donne, treni ed aerei ed inizia a girare l’Europa senza un domani.

Continuando gli studi in maniera piuttosto autodidatta e fluttuante e maturando svariate esperienze di vita e di lavoro.

Un anno in quel di Bergamo, un altro a Napoli ed un semestre a Firenze, poi un po’ di Torino ed infine l’atterraggio su Roma dominando la scena per un bel po’ grazie all’amata Lazio e al Servizio Militare, fin quando il richiamo del Nord si fa alquanto intenso e porta il giovane dapprima in Svezia, successivamente in Austria ed infine in Germania.

Sempre più in alto!“, gridava il mitico Mike Bongiorno in una celebre réclame di una grappa dal nome indubbiamente erotico.

E fu così che ad accompagnare le avventure corcioniche arrivo l’Islanda, con i suoi incredibili scenari e i suoi colori a dir poco irreali.

Anni dopo il ritorno nella adoratissima Ischia, in realtà mai abbandonata manco per un minuto, a tentare di riprendere certi discorsi non interrotti ma intermittenti forse sì, per così dire.


Nel mezzo tanta vita, tanti casini, tanto sport praticato ed osservato, tante patologie, tanti amatissimi animali, tanti esperimenti, tanto nulla spacciato per sofferenza e tanta sofferenza spacciata per nulla, svariati momenti di zero cosmico e multiformi esperienze di lavoro come freelance, curatore di dispense di viaggio, ghostwriter, collaboratore per enti escursionistici, addetto all’accoglienza in locali notturni, uomo di fatica, scansafatiche, sognatore professionista, guida turistica, marketing di settore, copywriter, copy professionista, copywriter a livelli seri, copywriter a livelli meno seri, copy, copy, content specialist, copy, correttore di bozze, copywriter e, di recente, SMM, oltre che copywriter.

Insomma, un tipo da multitasking, verrebbe da presumere qualora fossimo dinanzi ad una commissione d’esame o ad un colloquio di ammissione per un ipotetico inserimento nella società che si rispetti.

E pensare che, potendo scegliere, avrebbe voluto fare il cuccettista sui vagoni letto di treni mitteleuropei.


Il Sito -tornando all’attualità e salutando la terza persona- nasce dall’esigenza dello scrivente  di interagire e trasmettere ricordi, emozioni, esperienze, avventure e, perché no, sogni.

E tentare di offrire riconoscenza a chi nel corso del tempo mi è stato utile in qualche modo, a prescindere dal quanto e dallo stesso e sottinteso come.

In modalità relax e senza eccessivi patemi o ingombranti complicanze, con uno stile poco sobrio ma, spero, diretto e piacevole.

Tutto (o quasi) homemade, casareccio, tra Amici.

Inclusa la costruzione del Sito stesso, completamente by myself in tutto e per tutto (si vede, lo so) ed in continua fase di apprendimento.

Ma dove mi sento di essere: a casa, come giusto che sia.

Tra una marea di italiano e qualche inglesismo, per i tanti colleghi Radioamatori e per non essere troppo fuori moda.

Non mi interessa attrarre numeri, per quanto modesti, che non di rado fottono la qualità ed illudono la creatività.
Spargo sogni, non solide realtà.
Piuttosto mi intriga studiare nuove modalità di comunicazione e tendo a non fidarmi molto delle solite teorie che dovrebbero uniformare l’informazione settoriale e tutto il web con una facilità irrisoria.
Per fortuna, così non è.


 “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Ancor di più in un sobrio esperimento di scrittura creativa/quando non mero esercizio di stile privo di qualsivoglia forma di attitudine preordinata, ci mancherebbe.

I pochi commenti, nella poca maggior parte dei rari casi, li tratto privatamente.
Ancor di più quelli iper-complimentosi: ne adoro la fine arte perculeggiatoria, chiaro.
Più raramente li pubblico.
Li apprezzo tutti, a prescindere.
Tutti.
Molto.


L’immagine di cui sopra è uno degli avatar che ho spesso utilizzato sul web ai tempi dei forum, arcaici e per me sottovalutati mezzi di dialogo, confronto e interazione: meno vanesi dei social e, di sicuro, ben più sfiziosi.

Il sublime sfondo si origina dalla sublime copertina di Violator, sublime album dei sublimi Depeche Mode, da tradurre arbitrariamente come sublime trasgressore di anime, piuttosto che omissis ed etc.

La Mission finalizzata a non pavoneggiarsi o finire in vanagloria ondeggia già prima di iniziare.

Come volevasi dimostrare, d’altronde.


Grazie.
Buon Divertimento!
*Claudio*

V74