• Dalle parti di Carlo Magno

Aquisgrana

Tra le più carine cittadine medie -non metropoli, non villaggi- della Germania, Aquisgrana sorge in una zona quasi di confine, a poca distanza dal Belgio e dai Paesi Bassi.

Questa sua posizione particolarmente occidentale finisce per conferirle un’atmosfera internazionale che, però, si respira con estremo garbo, senza stress, in pace.

Nei dintorni la Natura ha saputo ben disegnarsi, con boschi, foreste e vallate di assoluta bellezza e percorsi che regalano sorprendenti scorci, peraltro godibili evitando scarpinate faticose o sfiancanti maratone.

Il centro si gira con estrema facilità a piedi, quantunque i trasporti in zona siano estremamente efficienti e ben organizzati.

Il fulcro di Aachen, come la chiamano i locali, è sicuramente la sua Cattedrale, la più antica delle lande nord-europee.

Aquisgrana

Inoltre non tutti sanno che questo edificio fu tra i primissimi ad essere incluso nella lista dei Patrimoni UNESCO, sin dalla fine degli anni 70.

La sua meritata fama è dovuta a tutta una serie di fattori quali la sua indiscutibile bellezza, la sua proverbiale importanza storica, la particolarità della Cappella Palatina ivi collocata, l’eleganza architettonica degli interni e tanto altro ancora.

Last but not least, tutt’altro, il connubio imprescindibile e mistico con la straordinaria figura di Carlo Magno, colui che le diede praticamente i natali e che contribuì ad accrescerne la Fama e la Gloria nei secoli a venire, per quanto avesse già salutato -e da parecchio- la compagnia.

E proprio al celebre Imperatore è dedicato il semi-nascosto ed interessantissimo Tesoro della Cattedrale, un piccolo museo che si trova a pochi passi dalla struttura e che raccoglie una collezione di oggetti ed opere d’arte legate al luogo in questione.

L’ho visitato in un paio di occasioni e, sinceramente, non esiterei a ritornarci ancora, qualora mi trovassi in zona.

Ribadisco: non molto pubblicizzato, quantomeno questa è la mia impressione, ma bello per davvero e, conseguentemente, poco caotico, rilassante, easy.

Per chi ama la storia, odia il bordello, apprezza l’arte orafa e ha curiosità per le decorazioni funerarie è un piccolo gioiello (per attenersi al tema, appunto) da non perdere assolutamente.

Oltre a rappresentare baldanzosamente la storia Aquisgrana vive più che discretamente la modernità, essendo un polo industriale di strategica importanza.

Questa anima imprenditoriale si nota, ma non si impone mai sulla tranquillità che si respira passeggiando per le eleganti stradine della cittadina.

Le testimonianze del passato sono molteplici ma non invasive: è bello scoprire tutta una serie di attrazioni quasi per caso, vivendole come un bonus a sorpresa durante la visita, piuttosto che come una lista di cose da vedere nel più classico del tour.

Aquisgrana si mostra e si lascia apprezzare senza pressioni, con stile e pacatezza.

Un aspetto che nel sottoscritto suscita estremo gradimento.

Aquisgrana- Panorama

Quantunque ci sia passato spesso, intendendo il viaggio come un ritorno sul luogo del delitto per conoscerne tutti i dettagli ed assaporarne le sfumature a seconda delle stagioni (del luogo e del cuore, NdR), ancora non sono riuscito a tuffarmi nel noto Centro Termale dedicato a chi, se non a lui, l’Imperatore.

Alla prossima provvedo ad espiare la colpa, sicuro.

Ho invece degustato parecchie cose meritevoli nella regione in oggetto: ottima pasticceria, roba da infarto secco via ictus e con diabete incontrollabile a corredo.

E tradizione culinaria classica -quella renano-tedesca autentica, eh- di notevole fattura, soprattutto sulle carni del luogo e sulle sfizioserie provenienti dal vicino oltreconfine, influenze belghe ed olandesi in primis.

Non eccelsi i vini, specificando che quelli del Reno se la cavano talvolta alla grande rispetto alla media.

Sublimi le birre, ancor di più quelle “lavorate” come si deve.

I dolci, tocca ribadirlo, sono clamorosi.

Aquisgrana

I ristoranti sono per lo più di ottimo livello: sul web vi sono ampie descrizioni aggiornate a riguardo ed un’occhiata conviene darla sia a quelli di cucina internazionale, che offrono spesso misture intriganti di locale ed etnico a costi accettabili, sia ad un paio di kneipe (pub) sempre in centro, dove nessuno parla manco il tedesco, si va avanti a gesti e segni intuitivi, ma dove il cibo è Germania DOC di altissima levatura e dove il bere sfida e sconfigge le leggi delle fisica.

Per coloro che apprezzano il genere, segnalo pure un meritevole Sultan of Kebap situato proprio in centro, a pochi passi dalla stazione centrale dei bus, con una serie di specialità tipiche e non solo: tutto freschissimo, tutto alla luce del sole (ehm, si fa per dire…), tutto abbondante e tutto maledettamente buono.

A poca distanza troviamo anche l’Ufficio del Turismo, solerte e ben organizzato, in grado di fornire qualsiasi informazione sulla zona.

Proseguendo come in un ipotetico giro su google map ecco l’Ibis Budget Aachen, hotel pulito ed economico per chi ha poche pretese e preferisce destinare i propri investimenti di viaggio in altri modi che non siano quelli legati al riposo notturno.

La stessa catena offre due Ibis classici nei dintorni della Stazione, comodi per chi viaggia in treno e consigliati per una permanenza di un paio di giorni o più nel regno carolingio.

Con l’Ibis Style iniziamo a salire di livello, col Novotel e col Pullmann si arriva già a cose da VIP e prezzi/trattamenti al top di gamma.

Non mancano appartamenti e pensioni, mentre molto carino è anche il Regence, gestito dal vicino e più costoso Best Western, sito in zona non bellissima ma con monolocali confortevoli offerti a costi abbordabili.

Insomma, vasta scelta.

Tra le escursioni da fare mi permetto di suggerire-imporre come obbligatoria quella a Monschau, tipico bel villaggio dal fascino iper-romantico, posto a breve distanza da Aachen ed incastonato nella altrettanto amena regione dell’Eifel, un altopiano ricco di boschi, montagne, colline e fiumi, per la gran parte reso Parco Nazionale omonimo.

La bella Maastricht nei Paesi Bassi, pullulante di arte e cultura (e benestante proprio di per , con certe pasticcerie che sembrano gioiellerie ma ne riparleremo), è ad un tiro di schioppo.

Idem Liegi, in Belgio, con meno fascino e che comunque sarà raccontata anch’essa, a Dio e/o al Fato piacendo.

Per i soliti appassionati del genere, omaggio con un bel 7 la Stazione ferroviaria di Aquisgrana: piccolina, carina, vivibile, con i giornali italiani che arrivano molto prima rispetto ad altre città teutoniche.

Pochissimi treni a lunga percorrenza da spupazzare, purtroppo.

Stragrande maggioranza di regionali, ma ci sta.

Aachen HBF

Stazione dei bus che, come detto, si staglia in centro ed è esteticamente moooolto meno elegante di quella ferroviaria.

Collegamenti frequenti con le località contigue e, come da prassi in Germania, mediante interconnessioni varie tramite Flixbus e similari pure con zone lontanissime da raggiungere in 40/45 giorni di viaggio, ove necessario.

L’aeroporto di Maastricht-Aachen è molto minimale: conviene atterrare nelle poco distanti Colonia/Bonn o Dusseldorf per arrivare comodi, oppure organizzarsi su Francoforte, Bruxelles o altro.
Non è affatto complicato muoversi in questa zona di mondo.

In primavera e in estate Aquisgrana è veramente un bel girare.

Io la consiglio per Natale con il suo affollato Weihnachtsmarkt, il mercatino turistico di tendenza e, perché no, di atmosfera, sebbene abbastanza sputtanato -nel 2019- come tutti i suoi fratelli made in Germany.

Aquisgrana- Weihnachtsmarkt

Vale comunque un giro ad alto tasso glicemico e con tutti gli annessi e connessi previsti dal pronto soccorso internazionale.

La succitata Monschau a fine dicembre è un qualcosa di unico, poi, con la neve e tutto il resto.

Cioccolata calda, alcolici di zona, pasticcini e biscotti, dolci di Natale e salcicciotti, patate in tutte le salse, proprio fisicamente intese, e ancora tanta altra buonissima roba.

Olè, tutta salute.

Che altro dire o aggiungere…

Ah, dimenticavo.

Nel passeggio, come dicevo in precedenza, scoprirete alcune “sfizioserie”, tipo il ritrovarVi seduti su panchine da collezione, recuperate in diversi posti del Mondo e messe poi al servizio degli abitanti e dei turisti.

Aggiungo che qualora passiate di qua in inverno, conviene coprirVi bene.

Freddo secco, gestibile, ma che picchia duro se si accorge che l’avversario si è presentato con fare inadeguato al clima e impreparato allo scontro.

Concluderei definendola valida in caso di shopping, con svariati centri commerciali, possibili occasioni last minute e offerte degne di approfondimento, per lo più a portata di mano/portafoglio.


Non vi è che da visitarla, su.

Aquisgrana merita, credo si sia capito.

Buon viaggio!

V74

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