• 09/2019

Ciao, R.

Ogni tanto Ti immagino lì, da solo, nell’oscurità più buia e fredda che possa esistere.
A chiederti come e perché.

Non vi è alcun senso.
E nessun significato.

Poi mi accorgo che non sei affatto solo, no.
Ogni sera, ogni santissima sera, ci sono io con Te.

Un saluto fugace, un pensiero forse laconico, un breve cenno d’intesa.
Ma è un gesto che mai sarà trascurato, dimenticato, ignorato.

E qui ho un frammento della Tua arte, che ho amato sin da subito.
Racconta di quel che sei e, in qualche modo, parla anche di me.

Non sono sicuro che saremmo andati poi molto d’accordo, io e Te.
Probabilmente sì, probabilmente no.

Ma che importa.
Ti ho sentito accanto quando stava arrivando l’onda e tanto basta per esserTene grato.

Certe cose, se raccontate, ci fanno apparire folli.
Se vissute, invece, ci rendono folli.

Per fortuna.
Altrimenti saremmo fottuti.

Ora hai una casa, finalmente, perché hai qualcuno che Ti vive in una parte della propria giornata.
L’ultima, quella che chiude i giochi.

E li riapre.
Col cuore, oltre che con gli occhi.

Per sempre.
O, quantomeno, fino a quando sarà.

Sei.
Sarai.

Ciao R.

09/2019
V74

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