• 1984

Tones on Tail – Pop

La musica dark o mi piace, oppure mi sbomballa i cosiddetti a dismisura.
Niente mezze misure, nessuna via di mezzo, zero compromessi.
O sì, o no.

Quella degli anni 80, miscelata con quel post-punk d’annata che ha sempre il suo fascino, è la morte sua.


L’ho scritto in altre occasioni e mi ripeto, tanto è gratis.

Joy Division, Bauhaus, Cure, Siouxsie and The Banshees, Chamaleons, Cocteau Twins, The Sounds, Wire e gli altri nomi celebri della scena hanno creato un autentico solco rispetto ad altri gruppi meno noti, dando alle stampi dischi di assoluto pregio ed importanza storica, sia per il genere/i che per la qualità musicale, espressa anche dal vivo, nella maggior parte dei casi.

C’è un album che però, a parer mio, meriterebbe maggiore considerazione rispetto a quella che, sempre dal mio punto di vista, raccoglie tra gli appassionati.
Va detto che parliamo di ormai quasi quarant’anni fa e che il gruppo in questione, in realtà una costola del celebre progetto Bauhaus, ha avuto vita davvero breve, finendo quindi per rappresentare una parentesi alquanto fugace in un’epoca frenetica e, artisticamente parlando, oltremodo pregna di talento ed offerta commerciale.

Io stesso, debbo ammetterlo, li ho scoperti abbastanza fortunosamente mentre ascoltavo alcune cose dei Love and Rockets, anch’essi legati alla figura di Daniel Ash, chitarrista appunto dei Bauhaus e trait d’union dei progetti musicali dei quali si discorre.


Qualche EP, svariati singoli, una raccolta –Everything, del 1998- che probabilmente è la scelta migliore per approfondire la band che vado ad introdurre.
Chi invece preferisce contestualizzare il periodo storico ed ama ascoltare gli album per intero -sebbene quasi sempre essi non siano qualitativamente eccelsi come può esserlo un the best o un compendio delle cose più interessanti di una intera carriera-, ha una sola opzione: Pop, del 1984, l’unico lavoro da studio pubblicato dai Tones on Tail.
Sì, proprio loro.

Tracklist:

  • 1 Lions
  • 2 War
  • 3 Happiness
  • 4 The Never Never (Is Forever)
  • 5 Performance
  • 6 Slender Fungus
  • 7 Movement Of Fear
  • 8 Real Life
  • 9 Rain

Disco da ascoltare nella sua completezza, anche perché offre degli spunti ragguardevoli.
Oltre ad Ash, che canta e suona la chitarra, i ToT si avvalgono della presenza di Glenn Campling, un tecnico che collaborava con i Bauhaus e che si dedica all’ottimizzazione del suono utilizzando il basso, le tastiere e le percussioni, e -successivamente- di Kevin Haskins, che nello stesso gruppo faceva da batterista ed occupa la medesima posizione con i nuovi compagni.

Tones on Tail - Pop

Un trio poliedrico e estroso, che in 9 tracce riesce a mescolare una serie pressoché infinita di generi ed influenze.
Ispirati e attentissimi ad ogni più microscopico particolare, i tre mettono a frutto le precedenti esperienze incidendo una serie di brani che producono con metodologie non sempre “classiche”, finendo per sviluppare una sensazione di omogeneità, nonostante le premesse.

Difatti Pop suona fresco, vivace, nervoso.
Con una cupezza di fondo che risulta essere tremendamente energetica rispetto ad altri album che, ad una certa, come di suol dire, tendono a sfociare in una fastidiosa ripetitività.

Lions, War, Happiness, Performance e Rain i pezzi migliori, in ordine di apparizione.
Ma non ci sono episodi minori o passaggi scadenti: davvero vale la pena metterlo su e sentirlo dall’inizio alla fine.

La voce lieve ed inquieta di Ash racconta storie strane ed è perfetta per accompagnare questo viaggio a ritroso nel sound gotico ed industriale che amoreggia col punk e flirta col rock mediante chitarre, batterie e sintetizzatori, tutti a battagliare all’unisono per il medesimo scopo: Pop.


Daniel Ash, di solito abbastanza critico a riguardo delle sue precedenti avventure sonore, in una intervista ha dichiarato:

Con i Tones on Tail penso che stessimo davvero aprendo nuovi orizzonti! 
Se ascolti quella roba oggi, sembra che potrebbe essere stata registrata la scorsa settimana, perché non è in nessuna categoria.
Quello di cui sono molto orgoglioso è che sembra provenire da un altro pianeta

D.A.

Non va molto lontano dal vero, senza dubbio.

Tones on Tail – Pop: 7

V74

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