- 1998
La Famiglia – 41º Parallelo
Non ci spostiamo troppo da alcune citazioni recenti (24 Grana e Almamegretta), quantomeno dal punto di vista geografico.
Musicalmente parlando, con La Famiglia si entra in ambito rap e hip pop.
41º Parallelo è il loro esordio, datato 1998.
Si tratta di uno dei primi dischi rap in lingua napoletana e, di certo, di uno dei migliori del lotto.
D’altronde nel resto della penisola la scena underground è oltremodo florida, alla fine degli anni novanta: Neffa, Frankie Hi-NRG, Sangue Misto, Bassi Maestro, Colle Der Fomento, Otierre, Dj Gruff, Melma & Merda, Lou X, Assalti Frontali, Kaos, La Pina, Sottotono, The Next Diffusion, Articolo 31 e un’altra ventina di nomi che dimentico ma che hanno contribuito, tutti, allo sviluppo di una musica che, tranne rari casi e con le molte differenze tra generi ed artisti, si allontana dal commerciale e si spinge in una spasmodica ricerca tra sound, politica, filosofia, protesta sociale e tanto altro.
Il titolo dell’album cita il 41º Parallelo che idealmente traccia una linea tra Napoli, ove la band vive e pratica la propria arte, e New York, patria natia dell’hip pop.
- Introduzione al 41°
- Mast
- La Famiglia (est. 1993)
- PRRR
- Schia’o 5
- Femmena
- Pe’cumpari
- Odissea
- Fuje
- Notte
- Tecchete te
- C.N.E.F.
- I frutti
- Fame
- A finale…
La crew è alquanto multiforme: Polo (Alberto Cretara), ShaOne (Paolo Romano) e DJ Simi (Simone Cavagnuolo) ne compongono la base.
Le collaborazioni sono innumerevoli: in alcune occasioni anche di nome, negli anni.
Pacco (2004) sarà il secondo disco ufficiale dei partenopei e, ad oggi, pure l’ultimo.
41º Parallelo è una trasvolata che fa confluire il Mediterraneo nell’Oceano Atlantico, col dialetto napoletano che in questo caso più che una lingua diventa un codice.
–Odissea è il pezzo più emozionante.
Una meravigliosa e lancinante dedica alla propria città, che tocca vette di pura poesia e che vede, nel suo videoclip, l’ospitata -invero non particolarmente graffiante- del bravo Enzo Gragnaniello.
–Femmena è un inno alla impossibilità di fare a meno delle donne.
Anzi: della donna.
Lei, l’unica e la sola (in entrambi i sensi).
–PRRR è un capolavoro di simpatia e dissacrazione, con un testo che riesce a far ridere e pensare nello stesso, identico, momento.
Geniale e, chiedendo venia all’inarrivabile Maestro, gaberiana.
–C.N.E.F. (Ccà Nisciuno E’ Fesso) è un altro apprezzabilissimo esercizio di irriverenza e melodia, con avvolgenti innesti soul su beat coinvolgenti, eseguiti con padronanza e mestiere.
–Fame è probabilmente il brano migliore, insieme ad Odissea.
Un esemplare dimostrazione di come testi, musiche, metriche, rime e tutto quel che è hip hop possa penetrare i sensi ed acquisire cittadinanza nell’anima.
Tutti gli altri passaggi di 41º Parallelo meritano identica attenzione e medesimo rispetto.
Questo è un disco seminale, che esprime una identità forte, rimarcata, feroce.
Figlia della Napoli dalle mille contraddizioni, dove il bene e il male si intrecciano in maniera alquanto marcata.
L’album esprime col proprio dialetto questa appartenenza unica, sfidando quel che diverrà chiaro di lì a breve: e cioè la difficoltà nell’espandere il raggio d’azione verso orizzonti sconfinati, quantunque lo sforzo di tradurre i testi e pubblicarli all’interno del CD fosse un palese tentativo di superare confini e barriere di ogni tipo.
Ricordo che quando presi il disco in oggetto, da un venditore storico (Tattoo Records) della città, mi colpì molto questo particolare: intendo quello inerente alla traduzione dei testi.
Nel mio immaginario non era necessario tradurli, prescindendo dalla circostanza che il sottoscritto riesca a comprenderli “naturalmente”.
Però compresi -e comprendo tutt’oggi- perfettamente l’operazione commerciale, per così dire.
Resto altresì convinto che talvolta non sia necessario capire ogni cosa sino in fondo, soprattutto in determinate forme di creatività e/o in talune espressioni artistiche ove chi si rapporta ad esse può benissimo intuirne il messaggio pur senza necessariamente doverne decodificare ogni singolo aspetto.
Non è il mio genere preferito, anche a causa di certe fastidiose ingerenze “di altra natura” che spesso finiscono per contaminare la vena artistica dei musicisti.
Ma per alcuni anni mi ci sono appassionato alla grande ed ancora oggi parecchi lavori dell’epoca, che fanno riferimento per l’appunto all’area hip hop/rap, ondeggiano della mia playlist abituale.
E nei miei ricordi.
41º Parallelo incluso.
Questa è la storia.
-Fame-
Sparisce la memoria, quando arriva la gloria…
La Famiglia – 41º Parallelo: 7,5
V74